“È una giornata particolare, perché proprio il 2 luglio del 1897 Guglielmo Marconi ci regalava il brevetto di questo bellissimo mezzo di comunicazione che ancora oggi ci tiene compagnia, ancora oggi è vivo. Nel corso degli anni abbiamo sentito dire: ‘la radio è morta, la radio prima o poi finirà’… Invece, la radio l’abbiamo da sempre riscoperta, soprattutto nei momenti di grande emergenza, ripensiamo anche al Covid, come quella presenza che ci ha sempre tenuto compagnia. E lo stesso vale anche per chi ci ascolta. Lo diciamo anche agli ascoltatori, che vogliamo ringraziare, perché non solo noi facciamo qualcosa per loro, ma anche loro fanno qualcosa per noi. E quindi è un ascoltarsi a vicenda e credo che questo sia una cosa molto importante nella vita, in generale. Ecco, la radio ci può insegnare veramente ad ascoltarci, che poi è quello che ci rende tutti connessi e tutti uniti”.
