da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
Nel 2024 in Italia c’è stato un forte incremento di donazioni e numero di trapianti eseguiti: 2.110 i donatori di organo – che hanno fatto registrare un +2,7% rispetto al 2023 – e 4.692 invece i trapianti, con un +5,1%.
Un anno record, ma nei Comuni sono ancora molti, troppi, i cittadini che non danno il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo del documento d’identità. Ad eccezione di chi si oppone in base ad una scelta ragionata, l’opposizione è quasi sempre dovuta a scarsa informazione, diffidenza e paure ingiustificate.
«C’è ancora un fitto numero di perplessi, persone a cui non è arrivato correttamente il messaggio del valore del dono», ha evidenziato Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti, nel report periodico diffuso in vista della Giornata nazionale della donazione, che si celebra l’11 aprile.
I più propensi alla donazione degli organi dopo la morte sono i 40-5oenni mentre i più dubbiosi sono soprattutto gli over 60, ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025. Una scelta che in futuro potrebbe rischiare di condizionare in negativo la capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto.
Nel primo trimestre 2025, su circa 950mila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, 570mila persone hanno dato il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte (60,3%) mentre in 380mila hanno scelto di opporsi (39,7%). I cittadini che si sono astenuti, invece, sono stati 680mila, il 41,6% di quanti hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell’anno
Trento è risultata la città più generosa d’Italia per le donazioni nel 2024 davanti a Sassari e Verona. Guardando alle Regioni e Province autonome, è sempre Trento a guidare la classifica davanti alla Valle d’Aosta e alla Sardegna.
In base a questi dati il Centro Nazionale Trapianti con il supporto del Ministero della Salute sta per avviare un’indagine demoscopica su larga scala per capire le ragioni di questi dati e trovare nuove strategie per guadagnare la fiducia di un numero maggiore di cittadini.
Nel frattempo, in occasione della Giornata nazionale della donazione dll’11 Aprile il CNT ha lanciato una campagna social dal titolo Ha detto sì, per ricordare a tutti che scegliere di donare gli organi è facile, non costa nulla e soprattutto è l’unico modo per salvare la vita a chi ha bisogno di un trapianto. (Concetta Voto – giornaleria.it)
da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
La pastiera è un dolce “divisivo” . Le leggende e le variazioni sul tema sono infinite.
Ma il vero mistero è: come fare a mangiarla senza ingrassare?
Tempo di Pasqua, tempo di pastiera napoletana. Tutti conoscono la pastiera napoletana, uno dei dolci più famosi della pasticceria tradizionale napoletana con una base di pasta frolla su cui poggia un ripieno di grano cotto, ricotta e canditi profumati con acqua di fiori d’arancio, chiuso da strisce di pasta frolla. Ma forse non tutti sanno che le strisce di pasta frolla devono essere rigorosamente sette.
Storicamente le origini della pastiera napoletana risalgono alla Napoli del lontano XVIII secolo, durante il regno di Ferdinando II di Borbone. La moglie di Ferdinando, Maria Teresa d’Austria, chiese ai cuochi reali un dolce speciale per celebrare la Pasqua e loro idearono la ricetta originale della pastiera napoletana.
L’origine della regola categorica di decorare la pastiera napoletana con 7 strisce nasce da tre leggende che si tramandano a Napoli di generazione in generazioni.
La prima leggenda affonda le radici nel mondo della mitologia greca.. Parthenia, una delle sirene che cercò di sedurre Ulisse con il suo canto insieme a Ligea e Leucosia, si gettò in mare quando Odisseo resistette al suo incantesimo.Il suo corpo finì sulle rocce della Palepolis, che venne chiamata Parthenope e da lì nacque la città di Napoli. La popolazione rese omaggio alla sirena Parthenia con 7 doni: farina, grano, ricotta, uova, frutti canditi, fiori d’arancio e zucchero. I doni volevano essere simbolo di ricchezza e abbondanza e fu proprio dalla mescolanza di questi ingredienti che la giovane sirena realizzò e donò al popolo partenopeo un dolce che è quello che oggi è conosciuto come pastiera napoletana. Secondo questa leggenda quindi, le 7 strisce, indicherebbero il numero di regali ricevuti da Parthenope.
La seconda credenza, alla quale è legata l’usanza di posizionare 7 strisce sulla pastiera, è da ricercare nella planimetria dell’antica città di Neapolis, ovvero l’attuale centro storico di Napoli. Le 7 strisce pare riprodurrebbero quella planimetria e rappresenterebbero i tre Decumani e i quattro Cardini della città antica.
La terza e ultima leggenda riguarda di nuovo il mare ed è molto simile a quella legata alla sirena Parthenia. Sembra che una volta le mogli dei pescatori, per ingraziarsi il mare e far tornare i propri mariti a terra sani e salvi, abbiano portato in offerta sulle spiagge di Mergellina sette ceste con all’interno ricotta, frutta candita, grano, farina, burro, uova e fiori d’arancio. Il mattino successivo, quando le donne tornarono in spiaggia per il ritorno dei mariti videro che le onde avevano mischiato tutti gli ingredienti e che in una delle ceste era comparsa una torta, la pastiera. In base a questa versione, le 7 strisce indicherebbero quindi il numero di ceste portate in dono al mare dalle mogli dei pescatori.
Secondo i meno fantasiosi le 7 strisce sulla pastiera sono una necessità per l’ottima riuscita del dolce. Pare infatti che 7 strisce disposte a formare i rombi sia la giusta chiusura per impedire al ripieno a base di ricotta, grano cotto e canditi, che si gonfia durante la cottura, di fuoriuscire. (Peppe Iannicelli – giornaleria.it)
da Direttore | Apr 13, 2025 | Attualità
La Domenica delle Palme è una celebrazione religiosa molto sentita, che si celebra a una settimana esatta della Pasqua. Si tratta di una solennità molto importante, perché dà il via ai riti della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che coincidono con gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, dal suo ingresso “trionfale” a Gerusalemme, fino alla sua crocifissione, morte e resurrezione.
Nel 2025 la Domenica delle Palme si celebra il 13 aprile, dal momento che Pasqua cade il 20 aprile. Seguendo quest’ultima celebrazione, anche la Domenica delle Palme è una festa a data mobile, che cambia, cioè, ogni anno.
Qual è il significato di questa celebrazione, da cosa trae origine e quali sono i riti che vengono tramandati?
La Domenica delle Palme ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme: si narra che il figlio di Dio sia stato accolto da una folla acclamante, che agitava rami di palma al suo passaggio e stendeva mantelli per terra. Questa storia è raccontata in tutti e quattro i Vangeli Canonici: Matteo 21, Marco 11, Luca 19 e Giovanni 12.
Si chiama Domenica delle Palme proprio per i rami di questa pianta usati per accogliere Cristo come un re. Per i popoli mediorientali le palme sono simbolo di pace, regalità, vittoria.
Le celebrazioni della giornata prevedono la benedizione dei rami di palma e di ulivo, pianta utilizzata in quei Paesi di tradizione cristiana dove le palme ai tempi dei primi cristiani non crescevano. Anche questa pianta tipica del nostro Paese indica la pace, come le palme, ma anche l’accoglienza. I ramoscelli di ulivo si portano poi nelle case e si conservano fino all’anno successivo, per proteggere le famiglie e come simbolo di buon auspicio.
Nelle chiese si organizzano processioni per ricordare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e di solito si leggono a più voci le pagine del Vangelo dedicate a questo racconto, con il sacerdote che legge le parti di discorso attribuite al Cristo. Il colore liturgico della giornata è il rosso: simboleggia non solo la regalità del figlio di Dio, ma anche il sangue, preannunciando la Passione di Cristo che sarà al centro di tutti i riti della Settimana Santa. (Corriere dello sport)
da Direttore | Apr 13, 2025 | Attualità
Salerno onora la memoria del magistrato Nicola Giacumbi ucciso dalla Brigate Rosse la sera del 16 marzo 1980 mentre rientrava nella sua abitazione di fronte al Tribunale di Salerno in corso Garibaldi 195.
L’efferato omicidio è stato uno degli episodi più feroci che sconvolsero la città di Salerno durante gli “Anni di Piombo”. Nicola Giacumbi era facente funzioni Procuratore della Repubblica di Salerno. Era nel mirino dei terroristi da tempo. Ed aveva coraggiosamente rifiutato la scorta “per non mettere a rischio – dichiarò – la vita di altri padri di famiglia”.
Un magistrato rigoroso e benvoluto per la sua profonda umanità. Un fedele servitore dello Stato trucidato dalla follia ideologica e criminale di quella stagione di terrore che insanguinò l’Italia. Un testimone esemplare ed altissimo dei più profondi valori della Democrazia e della Giustizia.
Domani mattina Lunedì 14 aprile alle ore 9.00 sarà scoperta una lapide commemorativa del magistrato Nicola Giacumbi nell’aiuola a metà strada tra l’ingresso del vecchio Tribunale e l’abitazione della vittima in Corso Garibaldi 195 a Salerno.
Saranno presenti alla cerimonia insieme al Sindaco di Salerno e Presidente della Provincia Vincenzo Napoli ed al figlio del magistrato Giuseppe, Associazione Nazionale Magistrati (ANM) nella persona della Presidente D.ssa Maria Zambrano, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno (COA) nella persona del Presidente Avv. Alberto Toriello, Camera Penale di Salerno nella persona del Presidente Avv. Michele Sarno e l’Avv. Carlo Correra promotore dell’iniziativa con l’adesione delle suddette associazioni.
13 Aprile 2025
da Direttore | Apr 12, 2025 | Attualità
Ieri, 11 aprile 2025, il Castello Baronale Palamolla di Torraca si è illuminato di rosa per il “Torraca Breast Meeting – Pensa in Rosa”, un evento dedicato alla prevenzione del tumore al seno, promosso dalla Pro Loco di Torraca in collaborazione con UNPLI Salerno e il Comune di Torraca.
La BCC Magna Grecia ha sostenuto con convinzione questa importante iniziativa, perché crediamo che la salute, la prevenzione e la vicinanza alle persone siano valori fondamentali della nostra missione.
Un momento carico di emozione è stata la testimonianza della nostra collega Monica Oriente, che ha raccontato la sua battaglia e la sua vittoria contro il cancro. Monica è la nostra leonessa, un esempio straordinario di forza di volontà, resilienza e positività. Il suo sorriso e il suo coraggio sono per tutti noi una fonte di ispirazione.
Grazie a tutti gli organizzatori, ai medici intervenuti, ai volontari e a chi ogni giorno si impegna per trasformare la prevenzione in un gesto di amore verso se stessi e verso gli altri.
BCC Magna Grecia – La banca del territori
da Direttore | Apr 12, 2025 | Attualità
Una scossa di terremoto è stata registrata nella tarda serata di ieri, venerdì 11 aprile 2025, nel Golfo di Policastro, in provincia di Salerno. Il sisma, di magnitudo 3.1, è stato rilevato alle 23:36 dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Secondo i dati ufficiali, il terremoto si è verificato a una profondità di 270 chilometri, un valore piuttosto elevato che ha contribuito a ridurre gli effetti in superficie. Nonostante ciò, la scossa è stata avvertita da alcuni residenti nella zona costiera del Salernitano, ma non si registrano danni a persone o cose.
Il Golfo di Policastro, situato al confine tra Campania, Basilicata e Calabria, è un’area soggetta a una moderata attività sismica. Gli esperti dell’INGV monitorano costantemente la regione per rilevare eventuali movimenti tellurici.
L’evento sismico, seppur di bassa entità, ha suscitato preoccupazione tra la popolazione, soprattutto per l’orario notturno in cui è avvenuto. Al momento non sono previste repliche significative, ma l’INGV continuerà a seguire l’evolversi della situazione.
Cosa fare in caso di terremoto
Anche quando non si registrano danni, è sempre utile ricordare alcune semplici norme di comportamento da seguire in caso di scossa sismica:
- Mantenere la calma;
- Allontanarsi da vetri, finestre e oggetti sospesi;
- Rifugiarsi sotto un tavolo robusto o vicino a una parete portante;
- Evitare l’uso di ascensori.
Per ulteriori aggiornamenti sul terremoto nel Golfo di Policastro e sulla situazione sismica in Italia, è possibile consultare il sito ufficiale dell’INGV.(LaCittà)