Fondazione Vassallo: “Il sistema Cilento è una rete di corruzione e mafia finalmente svelata

Fondazione Vassallo: “Il sistema Cilento è una rete di corruzione e mafia finalmente svelata

Il Presidente Dario Vassallo: “Complicità politiche e intrecci mafiosi, il Sistema Cilento crolla sotto il peso delle prove”

“Oggi si compie un altro passo verso la verità: l’ennesima operazione antimafia ha portato all’arresto di dieci persone tra la provincia di Salerno e Sulmona, tra cui l’ex presidente della Provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum, Francesco Alfieri. Le accuse sono gravissime: scambio elettorale politico-mafioso, tentato omicidio, estorsione con metodo mafioso, traffico di armi e favoreggiamento. Una rete criminale che ha prosperato per anni, protetta da un sistema colluso che ho denunciato. Le indagini hanno confermato ciò che ripeto da tempo: il cosiddetto “Sistema Cilento” non è solo un meccanismo di corruzione, ma un’alleanza con la criminalità organizzata. Gli arresti di oggi dimostrano come, nelle elezioni del 2019, voti siano stati scambiati con favori illeciti, permettendo a esponenti legati alla camorra di controllare attività economiche e politiche. Nel 2011, denunciai apertamente tutto. Parlai di un sistema marcio che stava infiltrandosi nelle istituzioni, di legami pericolosi tra politica e criminalità. In quell’anno, feci una denuncia formale a Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del PD, portando alla sua attenzione le prove e le mie preoccupazioni. Il mio gesto era un atto di coraggio, ma la risposta che ricevetti fu sconvolgente. Migliavacca, con tutta la sua autorità, mi rispose che per loro “Franco Alfieri era la punta di diamante” del partito. Una frase che, oggi, appare come un’ammissione di complicità e di protezione nei confronti di chi poi è stato arrestato e accusato di crimini gravissimi. Quella risposta segnò il silenzio e il sostegno politico che ha protetto il sistema Cilento e consentito alla mafia di radicarsi ancora di più. Nel 2019, dopo aver accumulato documenti e prove inconfutabili, consegnai tutto al Partito Democratico, all’epoca guidato da Nicola Zingaretti, e parlai direttamente con Stefano Vaccari e Marco Miccoli. Mi aspettavo che finalmente qualcuno agisse, ma invece tutto è stato ignorato. Non solo il mio appello è stato messo a tacere, ma i responsabili sono stati protetti e il sistema ha continuato a prosperare, come dimostrano gli arresti di oggi. Sei lunghi anni di silenzio che hanno dato spazio alla criminalità di fare affari, manipolare voti e controllare la politica. Tutti sapevano, ma nessuno ha agito. A dirlo è il Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore Dario Vassallo.

“Oggi c’è ancora chi nega l’esistenza del Sistema Cilento. Amministratori che difendono l’indifendibile, voltando lo sguardo altrove di fronte a prove schiaccianti. Ma il tempo dell’omertà è finito. La luce blu della giustizia si sta avvicinando anche per loro. Nel mio ultimo libro, Il Vento tra le mani, scrivevo che un’inchiesta su larga scala sarebbe stata talmente devastante da rendere Tangentopoli quasi insignificante rispetto al sistema Cilento. Non lo dicevo come una mera ipotesi, ma come una previsione. Oggi, quella previsione sta prendendo forma, e la realtà si sta rivelando ancor più inquietante di quanto immaginassi. E non è ancora finita. Manca ancora il filone che riguarda il settore bancario. Esprimo il mio profondo apprezzamento per l’impegno straordinario della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura di Salerno. Il loro lavoro sta finalmente portando alla luce un sistema marcio che ha avvelenato il Cilento per troppo tempo. La verità su Angelo Vassallo e lo smantellamento del Sistema Cilento sono due battaglie che procedono insieme. Per questo, chiedo che la Commissione parlamentare antimafia, guidata dall’On. Chiara Colosimo, acquisisca tutti gli atti di questa inchiesta. Il Paese deve sapere, e la giustizia deve fare il suo corso senza ostacoli. Le ombre si stanno diradando. La verità non si può più nascondere” – conclude Vassallo.

Botteghe aperte,nei comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti

Botteghe aperte,nei comuni del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con popolazione inferiore a 2.000 abitanti

La Confesercenti Vallo di Diano, guidata dalla dottoressa Maria Antonietta Aquino, informa che l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con l’Avviso “Botteghe aperte”, intende sostenere interventi di efficientamento energetico e adeguamento tecnologico delle attività nei piccoli comuni a rischio desertificazione. Il bando finanzia progetti imprenditoriali nei settori del commercio al dettaglio, artigianato, somministrazione di alimenti e bevande, servizi alla persona, cultura ed altri settori funzionali allo sviluppo socioeconomico dei piccoli Borghi del Parco.

La dotazione finanziaria del bando è pari a € 2.000.000,00. L’agevolazione concessa sarà pari al 100% dei costi totali ammessi nella misura massima di € 5.000,00. La domanda dovrà essere presentata esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso la pec parco.cilentodianoealburni@pec.it, entro il 31 maggio 2025.

Confesercenti Vallo di Diano offre lo studio di fattibilità, analisi e predisposizione del progetto, predisposizione documentale e invio progetto, monitoraggio, controllo e rendicontazione.

“E’ una importante iniziativa – spiega la presidente di Confesercenti Vallo di Diano, la dottoressa Maria Antonietta Aquino – per valorizzare le micro attività nei settori del commercio, artigianato e servizi persona nei paesi con meno di 2 mila abitanti, con l’obiettivo di spingere l’innovazione e gli investimenti e generare crescita e sviluppo”.

Per tutte le informazioni lo sportello Confesercenti Vallo di Diano è raggiungibile presso la sede in via San Sebastiano a Sala Consilina, all’email vallodidiano@impresealcentro.it, al numero 0975 52 72 77 o consultando il sito internet www.impresealcentro.it.

Padula protagonista alla BIT di Milano e alla BMT di Napoli: promozione turistica tra tradizione e innovazione

Padula protagonista alla BIT di Milano e alla BMT di Napoli: promozione turistica tra tradizione e innovazione

Padula si è fatta ambasciatrice del proprio patrimonio artistico e culturale partecipando a due delle più prestigiose fiere del turismo in Italia: la Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano e la Borsa Mediterranea del Turismo (BMT) di Napoli.

Grazie alla partnership con l’Associazione Cilentomania, il Comune ha colto l’opportunità di promuovere le sue eccellenze a un pubblico di operatori, agenzie di viaggio e visitatori provenienti da tutto il mondo.

Fiore all’occhiello della promozione è stata la maestosa Certosa di San Lorenzo, inserita tra i beni patrimonio dell’UNESCO, ma non sono mancate occasioni per valorizzare le altre attrazioni turistiche della cittadina valdianese.

A Napoli, la presenza dell’assessore al Turismo, Antonio Fortunati, ha rafforzato l’impegno dell’amministrazione comunale nella promozione territoriale, sottolineando l’importanza della cultura e della storia di Padula nel panorama turistico italiano.

Un’occasione strategica per consolidare relazioni con gli operatori del settore e per far conoscere a un pubblico sempre più ampio le meraviglie di Padula, tra storia, arte e tradizioni.

Scontro moto-bus sull’Amalfitana, gravissimo 19enne

Scontro moto-bus sull’Amalfitana, gravissimo 19enne

Dramma sulla SS163 “Amalfitana”, in località Tordigliano a Vico Equense. L’incidente è avvenuto al confine tra le province di Napoli e Salerno tra un bus turistico e una moto. Nello scontro, avvenuto intorno alle 12.30, ha avuto la peggio un motociclista. Il 19enne J. C. è stato sbalzato dalla selle riportando ferite molto gravi.

I soccorsi

Sul posto è intervenuto l’elisoccorso per il trasporto in ospedale dove il giovane è giunto in condizioni critiche. Incolumi i passeggeri a bordo del pullman che però ha sfondato il parapetto di protezione rischiando di precipitare. Sono accorsi vigili del fuoco, carabinieri e Anas per i rilievi sul sinistro e la gestione della viabilità.(LaCittà)

Battipaglia, i carabinieri smantellano piazza di spaccio

Battipaglia, i carabinieri smantellano piazza di spaccio

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Eboli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica. L’operazione ha coinvolto 4 soggetti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio di Battipaglia.

La ricostruzione accusatoria

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e condiviso dal Giudice per le Indagini Preliminari, i 4 indagati avrebbero gestito, a partire dal 2023, una vera e propria rete di spaccio di stupefacenti. Le indagini hanno portato alla luce il movimentato di ingenti quantità di sostanze come cocaina, crack ed eroina, destinate a diversi consumatori della zona.

L’attività illecita, secondo le accuse, si sarebbe concentrata principalmente nel territorio di Battipaglia, dove gli indagati avrebbero operato in modo organizzato, creando un sistema di distribuzione capillare e redditizio.

L’operazione dei Carabinieri

L’ordinanza di custodia cautelare è il risultato di un’indagine approfondita condotta dai Carabinieri della Compagnia di Eboli, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Salerno. Le attività investigative hanno permesso di raccogliere prove sufficienti per ottenere il via libera del gip, che ha convalidato le accuse e disposto le misure cautelari.

L’operazione rientra nell’ambito della più ampia strategia di contrasto al traffico di stupefacenti, un fenomeno che continua a rappresentare una piaga sociale in molte aree del territorio nazionale, con ripercussioni gravi sulla sicurezza e sulla salute pubblica.

Le sostanze sequestrate

Durante le indagini, sono state sequestrate quantità significative di cocaina, crack ed eroina, sostanze che, se immesse sul mercato, avrebbero potuto alimentare il circuito dello spaccio, con conseguenze devastanti per la comunità locale. Il valore di mercato degli stupefacenti sequestrati è ancora in fase di accertamento, ma si tratta senza dubbio di un colpo significativo alle attività illecite della zona.(LaCittà)

Fallimento Salernitana: assolti Lombardi, Loschiavo e Rispoli

Fallimento Salernitana: assolti Lombardi, Loschiavo e Rispoli

Il Tribunale di Salerno, Prima Sezione Penale, presieduta del dott. Domenico Diograzia, ha assolto con formula piena “per non aver commesso i fatti” o “perché il fatto non sussiste” Antonio LombardiAntonio Loschiavo e Francesco Rispoli, per tutti reati loro contestati in merito al fallimento della Salernitana Calcio, all’epoca presieduta da Antonio Lombardi

Antonio Lombardi è stato difeso – in questo processo protrattosi per oltre dieci anni – dall’avvocato prof. Giuseppe De Angelis e dall’avvocato Gianluca D’Aiuto (medesimo collegio difensivo anche per Antonio Lo Schiavo) mentre Francesco Rispoli è stato difeso dagli avvocati Cristina RiccardiAlfredo Troisi e Genserico Miniaci. Prezioso anche il lavoro svolto dal consulente di parte Stefano Vignone.

Una vicenda giudiziaria protrattasi oltre un decennio, se si considera la decreto con cui fu disposto il rinvio giudizio di Lombardi, Loschiavo e Rispoli fu emesso il 22 ottobre 2014, mentre la sentenza di fallimento dell’allora Salernitana Calcio risale al 7 novembre 2011. Lombardi è stato assolto “per non aver commesso i fatti” dall’accusa di bancarotta fraudolenta distrattiva e dai punti 1, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 per bancarotta documentale post fallimentare “perché il fatto non sussiste”. Per la bancarotta semplice e reati minori tributari, il Tribunale ha invece disposto il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.

A nome dell’intero collegio difensivo – commenta a caldo l’Avv. Prof. De Angelis – esprimiamo la più viva soddisfazione per il riconoscimento della condotta del dottor Lombardi e degli altri soggetti coinvolti, per i quali il Tribunale di Salerno ha riconosciuto la correttezza del loro operato ai vertici della Salernitana Calcio. Esprimiamo rispetto e apprezzamento per la magistratura, per il lavoro complesso di approfondimento dopo un lunghissimo iter giudiziario che ha posto fine alla vicenda processuale”.

Questo esito favorevole – commenta il presidente Antonio Lombardi – giunge al termine di un iter giudiziario particolarmente lungo e complesso, durato oltre 14 anni e mezzo. La sentenza odierna ribadisce in sede giudiziaria quanto ho sempre sostenuto sin dall’avvio dell’inchiesta. In un momento così significativo desidero esprimere la mia più sincera gratitudine a coloro che hanno contribuito, con professionalità e dedizione, al raggiungimento di questo risultato: l’Avv. Gianluca D’Aiuto, il Prof. Avv. Giuseppe De Angelis, il consulente Dott. Stefano VignoneQuesta vicenda giudiziaria – conclude il presidente Lombardi – ha avuto un impatto notevole sulla mia vita personale e professionale, ma ho sempre riposto piena fiducia nell’operato della Magistratura, confidando che, alla fine, i fatti sarebbero stati chiariti in modo definitivo”.