


Casa Surace compie 10 anni e debutta a teatro
Il fenomeno Casa Surace, che dal 2015 ha divertito oltre 5 milioni di utenti sui social, debutta a teatro con lo spettacolo “La riunione di condominio – Tutti sotto lo stesso tetto”: l’assemblea più epica e caotica mai vista in cui un regolamento da votare, vicini “particolari” e un pubblico coinvolto in prima persona danno vita a una commedia che è satira, ma anche tenero affresco di un’Italia che si ritrova “tutta sotto lo stesso tetto”.
Si parte da Napoli, terra del celebre collettivo, con il debutto al Teatro Acacia martedì 20 maggio, cui segue l’anteprima milanese al Teatro Manzoni mercoledì 12 giugno, in attesa dell’uscita delle date della prossima stagione 2025/26.Scritto da Simone Petrella, Alessio Strazzullo e Daniele Pugliese, founder e autori di Casa Surace, con la regia di Paolo Ruffini – che lo produce con Vera Produzione – lo spettacolo vede protagonisti in queste prime due date Antonella Morea (La Mamma), Riccardo Betteghella (Ricky “il milanese”) e Daniele Pugliese (Nicola “il temerario”).Casa Surace è una factory creativa e casa di produzione nata nel 2015 da un collettivo di amici e coinquilini di Napoli e Sala Consilina (SA). Ma soprattutto una famiglia allargata di oltre 5 milioni di follower sul web: in 10 anni di storia, Casa Surace ha prodotto più di 500 video raggiungendo oltre 1 miliardo di visualizzazioni sui suoi canali social, grazie alla capacità di raccontare l’Italia con ironia e leggerezza, attraverso personaggi dissacranti come Ricky” Il Milanese” (Riccardo Betteghella), Nicola “Il Temerario” (Daniele Pugliese), Pasqui (Bruno Galasso), la Mamma (Antonella Morea) e la celebre e amatissima Nonna Rosetta scomparsa nel 2022.
La factory negli anni ha pubblicato due libri – “Quest’anno non scendo” (Sperling & Kupfer , 2018) e “Il Manuale del Fuorisede” (Panini, 2020) – ed è approdata in tv con il docu-reality “Belli di nonna” su Nove oltre ad incursioni al Festival di Sanremo.(Ansa)

Una mostra di José Ortega a Polla
“Il decalogo della Democrazia in Spagna” è il titolo della mostra che sarà inaugurata venerdì 18 Aprile alle ore 16:30 presso la Chiesa della SS. Trinità nel centro storico di Polla
Dieci manifesti realizzati dall’artista spagnolo, pittore e scultore, José Garcia Ortega, nei quali, con il consueto surrealismo della sua pittura, sono rappresentati i valori fondamentali che devono sostenere la democrazia. Ortega concepisce la democrazia come l’unico regime politico capace di incarnare i valori universali dell’umanesimo. La raccolta di dieci manifesti testimonia il fascino e il valore universale della poetica artistica dello spagnolo, che dal 1980 si stabilì nel piccolo centro di Bosco, frazione di San Giovanni a Piro, scelto perché gli ricordava la sua amata Spagna e per la storia politica di Bosco che, aderendo ai moti antiborbonici del 1828, fu completamente rasa al suolo e bruciata dalle forze borboniche, privando il paese di essere un Comune autonomo. A Bosco esiste un museo, con numerose opere, alcune conservate anche nella sua casa. Donò a Bosco un murales, conservato nella piazza di accesso al paese, che raffigura i moti rivoluzionari risorgimentali del 1828 e la tragedia del paese. Josè Ortega ha vissuto anche a Matera dove c’è un Museo nella casa da lui abitata e a Parigi dove nel 1990 si spense. Un gruppo di circa 50 pittori, scrittori e scultori spagnoli gli resero omaggio con una grande mostra in Madrid.
I Manifesti sul Decalogo della Democrazia in Spagna sono stati recentemente esposti a Salerno, a Maratea, a Marina di Camerota e rappresentano una importante attrazione del Museo di Bosco. La mostra esprime la forza di stimolare le coscienze della società, i colori vibranti della ribellione e la necessità di comunicarla, attraverso immagini che esaltano la democrazia e la vita, opponendosi a ogni guerra e dittatura. Nelle dieci litografie del “Decalogo della Democrazia” di José Garcia Ortega emergono i temi sociali più cari all’artista: la negazione della dittatura, l’invito costante a perseguire la libertà di pensiero e azione e l’esaltazione della democrazia.
La mostra, voluta fortemente dall’Associazione Albirosa, in collaborazione con il Comune di Polla, il Comune di San Giovanni a Piro e la Proloco di Polla, sarà aperta con un convegno su “Ortega e il futuro della democrazia”. I saluti sono affidati ad Antonio Federico presidente dell’Associazione Albirosa, Massimo Loviso sindaco di Polla, Ferdinando Palazzo sindaco di San Giovanni a Piro, Giovanni Corleto presidente del Consiglio comunale di Polla e delegato alla cultura, Pasquale Sorrentino assessore di San Giovanni a Piro e Franco Maldonato direttore del Polo Museale di San Giovanni a Piro.
Seguiranno gli interventi di relatori di rilievo quali Massimo Bignardi, professore di storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena, il Giudice della Corte Costituzionale Stefano Petitti e l’onorevole Vincenzo Mattina già Segretario generale Uil e Parlamentare nazionale ed europeo. Moderano l’incontro Maurizio D’Amico, direttore del Museo Civico Insteia Polla e Antonio Federico.
Nel corso della sua apertura, alla Mostra saranno affiancati momenti di incontri e laboratori per le scuole del territorio. Il progetto dell’Associazione Albirosa intende, infatti, riavvicinare i giovani alla conoscenza della storia, della storia politica, delle arti e del pensiero, oltre ad approfondire il tema di quanto la democrazia, in questo momento storico, sia fragile nel mondo e richiede una continua manutenzione. Su questi temi e su altri di interesse generale l’Associazione Palazzo Albirosa ha previsto un articolato programma di conferenze estive.
La mostra rimarrà aperta fino al 30 luglio. Per contatti e visite 348.3885208 o federico@unisi.it.

La Pasqua
Perché si celebra ogni anno in un giorno diverso e cosa c’entrano conigli e uova di cioccolato
La Pasqua è la festività più importante del calendario cristiano: secondo la tradizione celebra la resurrezione di Gesù Cristo, e nel tempo è diventata festa e giorno di riposo anche per i non credenti.
La Pasqua si festeggia di domenica perché nei Vangeli è scritto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo venne scoperto il giorno successivo al sabato. La data tuttavia cambia di anno in anno per via del fatto che da quasi 1700 anni per calcolare il giorno esatto di festa si tiene conto del calendario lunare: per la Chiesa, la Pasqua si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che può capitare in diversi giorni del calendario solare (cioè quello che usiamo oggi).
1. Cosa si racconta nei Vangeli?
La resurrezione di Gesù è l’evento centrale della narrazione dei Vangeli e degli altri testi del Nuovo Testamento, fondamentali per i cristiani. Secondo questi testi, il terzo giorno dalla morte per crocifissione, Gesù risorse lasciando il sepolcro vuoto: inizialmente apparve ad alcune fedeli e in un secondo momento anche ad altri apostoli e discepoli
2. Come si è arrivati alla Pasqua?
Nel Vangelo di Giovanni c’è scritto che la morte di Gesù avvenne il 14 di Nisan (il mese ebraico a cavallo fra marzo e aprile), il giorno in cui gli ebrei celebrano la liberazione dall’Egitto e che si festeggia durante il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. È la cosiddetta “Pasqua ebraica”, o Pesach, che diventò anche il giorno in cui le prime comunità cristiane cominciarono a festeggiare la resurrezione di Gesù.
3. Chi la festeggia?
Poiché la credenza nella resurrezione di Gesù è alla base di tutte le confessioni cristiane, la Pasqua viene rispettata anche dai mormoni o dagli ortodossi, sebbene con qualche variazione. Questi ultimi per esempio la festeggiano in una data diversa poiché seguono ancora il calendario giuliano, entrato in vigore nel 46 a.C. grazie a Giulio Cesare. Anche per gli ortodossi la Pasqua si celebra la domenica che segue il giorno in cui si verifica la luna piena a partire dall’equinozio di primavera, che anche loro fissano il 21 marzo.
4. Perché è la festività più importante per i cattolici?
In breve la Pasqua è più importante del Natale perché i cristiani ritengono più importante la resurrezione di Gesù piuttosto che la sua nascita. La resurrezione di Gesù è infatti uno dei punti chiave della fede cristiana: per la Chiesa cattolica, ad esempio, chi ritiene che Gesù non sia risorto non può essere considerato un credente. Il Natale ha maggiore successo “culturale” perché ha avuto la fortuna di saldarsi a una consuetudine pagana già esistente: quella di dare regali ai bambini, attestata in Germania prima dell’introduzione del Cristianesimo e poi attribuita a San Nicola.
5. Perché si regalano uova di cioccolato?
Per ricordare il sangue di Gesù Cristo, durante la Pasqua i primi cristiani usavano pitturare le uova di rosso e decorarle con croci o altri simboli, una tradizione che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali. Per loro la simbologia dell’uovo era abbastanza evidente: dall’uovo nasce la vita, che a sua volta veniva associata con la rinascita di Gesù e quindi con la Pasqua. Secondo alcuni studi la tradizione delle uova pasquali venne però rafforzata dalle indicazioni seguite in quaresima, cioè il periodo di quaranta giorni prima della Pasqua nel quale i cattolici sono invitati alla penitenza e ad alcuni giorni di digiuno.
In quaresima è vietato mangiare carne e inizialmente era vietato mangiare anche le uova, com’è tuttora nelle chiese cristiane orientali. Il problema è che era difficile costringere le galline a non deporre uova: dalla necessità di farci qualcosa del surplus di uova che non si potevano mangiare, sarebbe così nata la tradizione di bollirle fino a farle diventare dure, per poi dipingerle con colori sacri e simbolici.
6. E i conigli cosa c’entrano?
Oggi il coniglio è il simbolo più diffuso della Pasqua assieme all’uovo di cioccolato. Non è chiaro per quale motivo negli anni sia stato associato a una festività cristiana, anche perché nel Vangelo non c’è traccia di conigli, che non erano nemmeno stati adottati come simbolo dalle prime comunità cristiane. Sembra piuttosto che il coniglio fosse considerato un simbolo di fertilità nell’antichità, e che quindi fosse legato all’arrivo della primavera e alle festività pagane ad essa collegate. Visto che tradizionalmente la Pasqua si celebra fra marzo e aprile, a un certo punto il coniglio è passato a essere adottato anche come simbolo pasquale.

Pasqua e Pasquetta tra cultura, eventi e natura
Salerno e provincia si preparano ad accogliere la primavera con un lungo weekend pasquale all’insegna della cultura, della sostenibilità e del divertimento per tutte le età. Tra musei aperti, iniziative per i bambini, escursioni nella natura, eventi musicali e visite guidate nei parchi archeologici, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Salerno. Chi resta in città per Pasqua può godersi una giornata tra le bellezze artistiche e archeologiche grazie alle aperture straordinarie dei musei cittadini. Domani e lunedì resteranno visitabili: la Pinacoteca Provinciale, dove sono custodite opere che ripercorrono la pittura meridionale dal Medioevo al Novecento, ospitata nel suggestivo Palazzo Pinto. Aperti anche il Museo Archeologico Provinciale, ospitato negli spazi dell’ex monastero di San Benedetto, che conserva eccezionali reperti archeologici che spaziano dalla Preistoria fino all’Età romana e il Castello Arechi, da cui si gode una vista mozzafiato sul Golfo di Salerno, ideale anche per una passeggiata tra le torri medievali. Le aperture saranno dalle 9 alle 17.
Costiera Amalfitana. Resta tra le mete predilette per le giornate di festa. Passeggiare tra i vicoli di Vietri sul Mare, salire fino al belvedere di Ravello o gustare una colomba artigianale affacciati sulla terrazza di Positano, rappresentano esperienze uniche, sospese tra cielo e mare. Per gli amanti del trekking, imperdibili il Sentiero degli Dei e il Valle delle Ferriere Trail, per una Pasquetta immersi nella natura.
Cilento. Lunedì, alle ore 15, in piazza Marina Nuova si trasformerà in un vivace campo d’avventura con la tradizionale Caccia al Tesoro: tra indizi, premi e risate, i bambini saranno protagonisti di una giornata di gioco e scoperta. L’evento, ribattezzato PasquettArt, è ormai un appuntamento fisso ad Agnone, perfetto per le famiglie. Ad Ascea si inizia domani con un pomeriggio per i più piccoli in piazza Europa, tra gonfiabili e giochi. Il clou sarà il giorno seguente ad Ascea Marina con “Pasquetta Rapanuj”, un evento che unisce musica dal vivo, street food e intrattenimento nella splendida cornice della scogliera cilentana. Da oggi, invece, riapre la Zipline “Cilento in Volo”, una delle più spettacolari d’Italia. Volare sospesi tra cielo e terra dalla Terrazza del Cilento, con vista sul mare e sui monti, è un’esperienza da non perdere. Novità 2025: l’apertura dell’Infopoint Cilentomania, per accogliere i turisti con informazioni, mappe e consigli. Per chi cerca un’atmosfera alternativa, la Bam di Sapri propone la seconda edizione di Pasquetta Reggae con Spantka SoundSystem & I-Sciamina. Da mezzogiorno si griglia insieme, si gioca a ping pong e si ascolta musica immersi nel verde, in uno spazio autogestito e rispettoso dell’ambiente. Porta le stoviglie da casa: il giardino è di tutti. Anche la natura si festeggia: nell’Oasi Naturalistica Trentova–Tresino, tra Agropoli e Castellabate, dalle 9 alle 12 di lunedì, volontari saranno presenti per distribuire sacchetti per la raccolta differenziata. L’iniziativa promuove un pic-nic sostenibile: contenitori riutilizzabili, stoviglie biodegradabili e rispetto per l’ambiente ma anche tanto divertimento. I Parchi Archeologici di Paestum e Velia offrono un programma speciale. A Paestum, oltre alle imponenti colonne doriche dei templi, si potrà visitare “Oltre il Museo. Storie dai depositi” (visite alle 10, alle 12, alle 15 e alle 17). A Velia, il giorno di Pasqua, c’è il percorso guidato “Crinale degli Dei” tra resti archeologici e scorci panoramici; mentre a Pasquetta si terrà il laboratorio di pittura all’aperto “Lascia un segno”.
Vallo di Diano. Il Museo Archeologico della Lucania Occidentale di Padula sarà aperto sia nel giorno di Pasqua sia in quello di Pasquetta dalle 9 alle 17. È un’ottima occasione per abbinare la visita alla Certosa di San Lorenzo. Le spettacolari Grotte di Pertosa-Aulettasaranno aperte anche a Pasquetta.
Piana del Sele, Valle dell’Irno e Agro Nocerino. La Piana del Sele e la Valle dell’Irno sono mete ideali per chi cerca tranquillità. Da Capaccio a Eboli, fino a Battipaglia, si trovano numerosi agriturismi immersi nel verde, perfetti per pranzi all’aperto e passeggiate tra uliveti e vigneti. Stesso discorso per i borghi dell’Irno, come Baronissi e Fisciano, che offrono sentieri e scorci collinari ideali per una fuga nella natura. Non meno interessante la due giorni di Pasqua e Pasquetta che si può trascorrere nell’Agro Nocerino sarnese visto che sono davvero tanti i luoghi culturali da visitare, ma anche le prelibattese della cucina casereccia da assaggiare. (LaCittà)

Avellino in Serie B
Dopo sette anni di assenza l’Avellino torna in Serie B. I biancoverdi hanno messo la ciliegina sulla torta di una stagione storica vincendo con il Sorrento per 2-1 e sfruttando la contemporanea sconfitta del Cerignola. «Grande emozione, bella cavalcata. Sono contento per chi ha lavorato tanto. Godiamoci questo momento. Mister Biancolino era emozionatissimo, nemmeno lui ci crede ma è così», ha detto al termine del match il presidente Angelo Antonio D’Agostino. A far da cornice alla grande festa, andata avanti per tutta la notte nel capoluogo irpino, le lacrime del tecnico Raffaele Biancolino: «Il destino ha voluto questo. Ho riportato la maglia dove l’avevo lasciata. Emozione unica perché questo popolo si merita questo e altro. Godiamoci questa promozione pesante. Ci ho sempre creduto dal primo giorno. Grazie a questi ragazzi ci siamo riusciti».
Grande gioia anche per l’ex sindaco di Avellino e super tifoso dei “lupi” Gianluca Festa: «Una gioia incredibile, una soddisfazione immensa e un orgoglio straordinario. Dopo anni di sofferenza calcistica finalmente abbiamo conquistato una meritata promozione. È il giusto premio per una tifoseria eccezionale che riconosce nell’Avellino la propria identità e la propria appartenenza, ed è il traguardo che tutta la famiglia D’Agostino merita di aver raggiunto per gli enormi sacrifici fatti in questi anni e per la straordinaria passione dimostrata».(LaCittà)