da Direttore | Apr 15, 2025 | Sport
Una filastrocca. Le cinque finali che attendono la Salernitana sono impresse nella mente dei tifosi. “Cittadella a Pasquetta, poi il 25 aprile con il Cosenza in casa”. Riecheggia in ogni angolo della città. Un ritornello che per tutti si chiude nello stesso identico modo: “Speriamo di non arrivare alla trasferta con la Sampdoria con la salvezza da giocarci sia noi che loro”. Condizione da rendere possibile solo con un rendimento da urlo nelle quattro sfide che anticiperanno la finalissima di Marassi. Uno scontro diretto salvezza che ad inizio stagione sembrava impossibile pronosticare per non retrocedere in serie C. Ed invece, il presente obbliga la Salernitana ad abbassare la testa, preparare il rush finale lavorando sulla cura dei dettagli, fondamentali per dare continuità all’importante successo sul Sudtirol e interrompere il lunghissimo digiuno in trasferta.
Le tabelle sono ormai sdoganate, così come gli occhi e le orecchie dritte su ciò che succede sugli altri campi. Domenica pomeriggio il 3-2 all’ultimo respiro del Mantova sullo Spezia sembrava aver tirato fuori anche i lombardi dalla corsa salvezza prima dell’intervento del Var che qualche sorriso l’ha strappato tra i tifosi della Salernitana. Sono dieci le squadre in lotta per non retrocedere, dal Frosinone undicesimo al Cosenza ultimo. E, fatta eccezione per i calabresi che però si appellano al Tar per provare a cancellare il -4 in classifica, ci sono ben nove squadre in appena sei punti. La Salernitana, al momento terzultima, è a 2 punti sia dai playout che dalla salvezza diretta. Vincere a Cittadella significherebbe sicuramente realizzare almeno un sorpasso. Ma il lunedì di Pasquetta annovera anche Brescia-Reggiana come scontro diretto da brividi. Analizzando i calendari, quattro sono scontri diretti che attendono la Salernitana così come il Cittadella. I veneti saranno ospiti del Frosinone alla penultima giornata con i ciociari però alle prese con un cammino da alto coefficiente di difficoltà. Un’altra data da cerchiare in rosso è quella del 25 aprile: nello stesso giorno Salernitana-Cosenza, Reggiana-Cittadella e Carrarese-Sampdoria. Roba da brividi. (LaCittà)
da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
Si è svolto sabato 11 aprile, presso l’Auditorium di Atena Lucana Scalo, un importante incontro promosso dal Consorzio Sociale Vallo di Diano-Tanagro-Alburni, che ha visto presenti il presidente Michele Di Candia, il direttore Antonio Florio, i membridel CDA del Consorzio e i sindaci dei Comuni sede di asili nido e micronidi dell’Ambito S10. Obiettivo della riunione è stato quello di programmare con largo anticipo il nuovo anno educativo 2025–2026, e di far fronte all’aumento della domanda di accesso ai servizi per l’infanzia.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Presidente del Consorzio Michele Di Candia, che ha sottolineato la necessità di individuare nuove soluzioni organizzative e logistiche per rispondere alle oltre 70 domande rimaste inevase nell’anno educativo in corso. “Abbiamo attualmente 447 bambini nei nostri asili nido –ha spiegato Di Candia– ma non abbiamo potuto accogliere altri 73 richiedenti. La riunione di sabato è servita proprio a verificare, insieme ai Comuni interessati, la possibilità concreta di ampliare gli spazi e incrementare i posti disponibili”.
Una risposta concreta, come confermato anche dal direttore del Consorzio, Antonio Florio, che ha sottolineato l’impegno condiviso per una programmazione territoriale coerente: “Grazie al coinvolgimento di tutti i sindaci -ha confermato Florio al termine dell’incontro- abbiamo trovato una quadra, e potremo passare da 447 a oltre 500 posti autorizzati già dal prossimo anno, così da ridurre drasticamente le liste di attesa. È un nuovo tassello che rafforza un servizio considerato da sempre un fiore all’occhiello del nostro Consorzio”.
Il Consorzio gestisce da undici anni il sistema degli asili nido dell’Ambito S10, passando da un’unica struttura a Sala Consilina con 60 posti agli attuali dieci nidi distribuiti da nord a sud del territorio, per un totale di 450 iscritti e una crescita costante. “Stiamo offrendo un servizio che risponde ai bisogni concreti delle famiglie, sia di chi lavora che di chi è in cerca di occupazione – ha aggiunto Florio – contribuendo in modo tangibile al benessere e all’autonomia dei genitori, soprattutto delle mamme”.
Il percorso avviato sabato prevede una formalizzazione degli impegni da parte dei Comuni, per assicurare un ampliamento stabile e strutturato dei servizi educativi destinati alla prima infanzia.
da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
Ordinanza Anas 340/2019 per le targhe alterne lungo la Statale 163 “Amalfitana”. Ecco come funziona con gli aggiornamenti relativi al 2025.
A fine pagina è disponibile anche un vademecum in lingua inglese, da scaricare e distribuire ai propri ospiti.
Si sottolinea che l’ordinanza ANAS parla di inizio delle targhe alterne al 15 giugno e termine al 30 settembre ma per effetto di successive ordinanze dei Comuni della Costa d’Amalfi le targhe alterne dopo lo step introduttivo di Pasqua e del ponte festivo tra Liberazione e Primo Maggio cominciano il primo giugno e finiscono il 31 ottobre secondo le regole di seguito elencate.
Dove si circola a targhe alterne in Costiera amalfitana
Conviene chiarirlo per capire bene dove bisogna fare attenzione: il tratto di strada interessato dall’ordinanza è unicamente la Statale 163 Amalfitana, lunga circa 50 km, che comincia a Vietri sul Mare e finisce a Positano passando per Cetara, Maiori, Minori, Ravello, Atrani, Amalfi, Conca dei Marini, Furore, Praiano. Qualsiasi altra strada del territorio non è interessata dalla circolazione a targhe alterne (Ad esempio non sono interessate la Provinciale per il Valico di Chiunzi con i suoi due tronchi che vanno a Maiori e Ravello o la Sr 366 Agerolina).
Come sono organizzate le targhe alterne
Nei giorni con data pari NON possono circolare le auto con l’ultima cifra della parte numerica della targa pari.
Nei giorni con data dispari NON possono circolare le auto con l’ultima cifra della parte numerica della targa dispari.
Quando è in vigore, la circolazione a targhe alterne è valida dalle 10.00 alle 18.00. In qualsiasi altro orario la possibilità di percorrere la Statale Amalfitana con gli autoveicoli non è limitata.
I mezzi a due ruote non sono interessati dall’ordinanza. (Moto, scooter ecc.)
Sono sempre valide le limitazioni per i mezzi pesanti e ingombranti stabilite dall’Anas con l’ordinanza 337 del 2019.
Quando si circola a targhe alterne in Costiera amalfitana
La Settima Santa fino al lunedì in Albis, e in occasione del contestuale mega ponte per festività della Liberazione e del Primo Maggio. Quindi si circola a targhe alterne:
- tutti i giorni dal 13 aprile al 1° maggio 2025
Dal 1° giugno al 31 luglio si circola a targhe alterne il sabato e la domenica e nelle giornate festive. Quindi nelle seguenti date:
- 1 e 2 giugno 2025; (lunedì 2 giugno è festa nazionale della Repubblica Italiana)
- 7 e 8 giugno 2025;
- 14 e 15 giugno 2025;
- 21 e 22 giugno 2025;
- 28 e 29 giugno 2025;
- 5 e 6 luglio 2025;
- 12 e 13 luglio 2025;
- 19 e 20 luglio 2025;
- 26 e 27 luglio 2025.
Nel mese di agosto e di settembre si circola a targhe alterne:
- tutti i giorni dal 1° al 31 agosto 2025;
- tutti i giorni dal 1° al 30 settembre 2025.
Dal 1° al 31 ottobre si circola a targhe alterne il sabato e la domenica e i giorni festivi. Quindi nelle seguenti date:
- 4 e 5 ottobre 2025;
- 11 e 12 ottobre 2025;
- 18 e 19 ottobre 2025;
- 25 e 26 ottobre 2025.
In quali casi si può circolare in deroga all’ordinanza delle targhe alterne sulla Statale Amalfitana
Come previsto dall’ordinanza 340/2019 dell’Anas, possono circolare senza le limitazioni delle targhe alterne:
- i residenti dei 13 comuni della Costiera amalfitana più Agerola;
- i veicoli dei titolari di contrassegno H con il titolare del contrassegno obbligatoriamente a bordo;
- taxi e NCC;
- i mezzi di soccorso e delle Forze di Polizia.
Possono circolare in deroga all’ordinanza le seguenti categorie:
- Ospiti di strutture alberghiere ed extralberghiere dotati di regolare prenotazione, unicamente per gli spostamenti necessari all’arrivo nel giorno del check-in e alla partenza nel giorno del check-out per effetto delle integrazioni all’ordinanza ANAS emanate dai Comuni del territorio. Per qualsiasi altro spostamento con l’auto i visitatori sono soggetti all’ordinanza delle targhe alterne.
- I lavoratori dipendenti non residenti in Costiera amalfitana, titolari di un regolare contratto di lavoro nei 13 comuni della Costiera amalfitana più Agerola, circolano in deroga unicamente per gli spostamenti di lavoro.
- I proprietari di abitazioni nei 14 comuni del territorio che non sono residenti. Per circolare in deroga devono richiedere attestazione al Comune nel quale è presente l’abitazione.
da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
Nel 2024 in Italia c’è stato un forte incremento di donazioni e numero di trapianti eseguiti: 2.110 i donatori di organo – che hanno fatto registrare un +2,7% rispetto al 2023 – e 4.692 invece i trapianti, con un +5,1%.
Un anno record, ma nei Comuni sono ancora molti, troppi, i cittadini che non danno il proprio consenso alla donazione al momento del rinnovo del documento d’identità. Ad eccezione di chi si oppone in base ad una scelta ragionata, l’opposizione è quasi sempre dovuta a scarsa informazione, diffidenza e paure ingiustificate.
«C’è ancora un fitto numero di perplessi, persone a cui non è arrivato correttamente il messaggio del valore del dono», ha evidenziato Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti, nel report periodico diffuso in vista della Giornata nazionale della donazione, che si celebra l’11 aprile.
I più propensi alla donazione degli organi dopo la morte sono i 40-5oenni mentre i più dubbiosi sono soprattutto gli over 60, ma anche i 18-30enni, tra i quali le opposizioni sono passate dal 33,6% del 2024 al 37,9% del primo trimestre 2025. Una scelta che in futuro potrebbe rischiare di condizionare in negativo la capacità di trovare organi compatibili per i tantissimi pazienti in attesa di trapianto.
Nel primo trimestre 2025, su circa 950mila dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate al momento del rinnovo della carta d’identità elettronica, 570mila persone hanno dato il proprio consenso al prelievo degli organi dopo la morte (60,3%) mentre in 380mila hanno scelto di opporsi (39,7%). I cittadini che si sono astenuti, invece, sono stati 680mila, il 41,6% di quanti hanno rinnovato il documento nei primi 90 giorni dell’anno
Trento è risultata la città più generosa d’Italia per le donazioni nel 2024 davanti a Sassari e Verona. Guardando alle Regioni e Province autonome, è sempre Trento a guidare la classifica davanti alla Valle d’Aosta e alla Sardegna.
In base a questi dati il Centro Nazionale Trapianti con il supporto del Ministero della Salute sta per avviare un’indagine demoscopica su larga scala per capire le ragioni di questi dati e trovare nuove strategie per guadagnare la fiducia di un numero maggiore di cittadini.
Nel frattempo, in occasione della Giornata nazionale della donazione dll’11 Aprile il CNT ha lanciato una campagna social dal titolo Ha detto sì, per ricordare a tutti che scegliere di donare gli organi è facile, non costa nulla e soprattutto è l’unico modo per salvare la vita a chi ha bisogno di un trapianto. (Concetta Voto – giornaleria.it)
da Direttore | Apr 14, 2025 | Attualità
La pastiera è un dolce “divisivo” . Le leggende e le variazioni sul tema sono infinite.
Ma il vero mistero è: come fare a mangiarla senza ingrassare?
Tempo di Pasqua, tempo di pastiera napoletana. Tutti conoscono la pastiera napoletana, uno dei dolci più famosi della pasticceria tradizionale napoletana con una base di pasta frolla su cui poggia un ripieno di grano cotto, ricotta e canditi profumati con acqua di fiori d’arancio, chiuso da strisce di pasta frolla. Ma forse non tutti sanno che le strisce di pasta frolla devono essere rigorosamente sette.
Storicamente le origini della pastiera napoletana risalgono alla Napoli del lontano XVIII secolo, durante il regno di Ferdinando II di Borbone. La moglie di Ferdinando, Maria Teresa d’Austria, chiese ai cuochi reali un dolce speciale per celebrare la Pasqua e loro idearono la ricetta originale della pastiera napoletana.
L’origine della regola categorica di decorare la pastiera napoletana con 7 strisce nasce da tre leggende che si tramandano a Napoli di generazione in generazioni.
La prima leggenda affonda le radici nel mondo della mitologia greca.. Parthenia, una delle sirene che cercò di sedurre Ulisse con il suo canto insieme a Ligea e Leucosia, si gettò in mare quando Odisseo resistette al suo incantesimo.Il suo corpo finì sulle rocce della Palepolis, che venne chiamata Parthenope e da lì nacque la città di Napoli. La popolazione rese omaggio alla sirena Parthenia con 7 doni: farina, grano, ricotta, uova, frutti canditi, fiori d’arancio e zucchero. I doni volevano essere simbolo di ricchezza e abbondanza e fu proprio dalla mescolanza di questi ingredienti che la giovane sirena realizzò e donò al popolo partenopeo un dolce che è quello che oggi è conosciuto come pastiera napoletana. Secondo questa leggenda quindi, le 7 strisce, indicherebbero il numero di regali ricevuti da Parthenope.
La seconda credenza, alla quale è legata l’usanza di posizionare 7 strisce sulla pastiera, è da ricercare nella planimetria dell’antica città di Neapolis, ovvero l’attuale centro storico di Napoli. Le 7 strisce pare riprodurrebbero quella planimetria e rappresenterebbero i tre Decumani e i quattro Cardini della città antica.
La terza e ultima leggenda riguarda di nuovo il mare ed è molto simile a quella legata alla sirena Parthenia. Sembra che una volta le mogli dei pescatori, per ingraziarsi il mare e far tornare i propri mariti a terra sani e salvi, abbiano portato in offerta sulle spiagge di Mergellina sette ceste con all’interno ricotta, frutta candita, grano, farina, burro, uova e fiori d’arancio. Il mattino successivo, quando le donne tornarono in spiaggia per il ritorno dei mariti videro che le onde avevano mischiato tutti gli ingredienti e che in una delle ceste era comparsa una torta, la pastiera. In base a questa versione, le 7 strisce indicherebbero quindi il numero di ceste portate in dono al mare dalle mogli dei pescatori.
Secondo i meno fantasiosi le 7 strisce sulla pastiera sono una necessità per l’ottima riuscita del dolce. Pare infatti che 7 strisce disposte a formare i rombi sia la giusta chiusura per impedire al ripieno a base di ricotta, grano cotto e canditi, che si gonfia durante la cottura, di fuoriuscire. (Peppe Iannicelli – giornaleria.it)
da Direttore | Apr 13, 2025 | Attualità
La Domenica delle Palme è una celebrazione religiosa molto sentita, che si celebra a una settimana esatta della Pasqua. Si tratta di una solennità molto importante, perché dà il via ai riti della Settimana Santa, i sette giorni che precedono la Pasqua e che coincidono con gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù, dal suo ingresso “trionfale” a Gerusalemme, fino alla sua crocifissione, morte e resurrezione.
Nel 2025 la Domenica delle Palme si celebra il 13 aprile, dal momento che Pasqua cade il 20 aprile. Seguendo quest’ultima celebrazione, anche la Domenica delle Palme è una festa a data mobile, che cambia, cioè, ogni anno.
Qual è il significato di questa celebrazione, da cosa trae origine e quali sono i riti che vengono tramandati?
La Domenica delle Palme ricorda l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme: si narra che il figlio di Dio sia stato accolto da una folla acclamante, che agitava rami di palma al suo passaggio e stendeva mantelli per terra. Questa storia è raccontata in tutti e quattro i Vangeli Canonici: Matteo 21, Marco 11, Luca 19 e Giovanni 12.
Si chiama Domenica delle Palme proprio per i rami di questa pianta usati per accogliere Cristo come un re. Per i popoli mediorientali le palme sono simbolo di pace, regalità, vittoria.
Le celebrazioni della giornata prevedono la benedizione dei rami di palma e di ulivo, pianta utilizzata in quei Paesi di tradizione cristiana dove le palme ai tempi dei primi cristiani non crescevano. Anche questa pianta tipica del nostro Paese indica la pace, come le palme, ma anche l’accoglienza. I ramoscelli di ulivo si portano poi nelle case e si conservano fino all’anno successivo, per proteggere le famiglie e come simbolo di buon auspicio.
Nelle chiese si organizzano processioni per ricordare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme e di solito si leggono a più voci le pagine del Vangelo dedicate a questo racconto, con il sacerdote che legge le parti di discorso attribuite al Cristo. Il colore liturgico della giornata è il rosso: simboleggia non solo la regalità del figlio di Dio, ma anche il sangue, preannunciando la Passione di Cristo che sarà al centro di tutti i riti della Settimana Santa. (Corriere dello sport)